ALTROCULTURA E SOCIETA'DONNENEWSOPINIONI

La Rai “io ci sono” e il 26 novembre- manifestazione “non una di meno”

Ieri sera il bellissimo docu-film su rai 1 su Lucia Annibali.

Bellissimo, non solo in quanto ricostruzione della terribile vicenda e della violenza e vigliaccheria di chi distrugge una vita per non accettare il rifiuto, (e lo fa anche per interposta persona.. ) ma soprattutto la forza di una donna che con un viso diverso dal proprio, con decine e decine di interventi, trova la forza per guardare avanti, mettersi al servizi di chi come lei ha subito episodi di violenza di genere. chi non lo avesse visto, lo trova su Rai replay http://www.raiplay.it/video/2016/11/Io-Ci-Sono-4ddbe321-6fdf-4c3a-b3cf-3a6538a1a79f.html

io ci sono, lucia annibali e film rai
io ci sono, lucia annibali e film rai

Come è stato commentato da qualcuno a me vicino, mentre guardavamo il film, “questa donna certo è veramente una grande”. e lo è davvero, perchè da certi episodi, se rimani viva, puoi uscire solo in due modi: più forte e determinata a che non succeda nulla di simile a te stessa nè ad altre, o distrutta dentro, e non avere mai più una vita vera (metaforicamente o realmente, ponendo fine alla vita stessa nel peggiore dei casi).

Lucia Annibali è esempio di chi la vita riavuta indietro la vuole in modo determinato vivere e renderla utile per sè stessa e gli altri.

La sorpresa è stata che la Rai, ormai decaduta in senso qualitativo da tempo come rete generalista pubblica, abbia così attivamente collaborato per mettere in piedi un film su un argomento così importante.

La delusione è stata che subito dopo il film, non ci sia stato, come penso sarebbe stato un dovere della Tv pubblica che vuole non solo intrattenere ma anche educare e informare, nessu dibattito, nessuna riflessione o discussione, nessuno speciale “donne e violenza”. Una puntata di Porta a Porta sul referendum (si, no, forse), che ha completamente ignorato la messa in onda precedente di questo bellissimo e importantissimo film. Attuale, come sono attuali uomini e donne che ogni giorno, indipendentemente dal livello culturale e sociale, non mollano ma chiudono, intrappolano, perseguitano e distruggono in modo metaforico e fisico altre donne e uomini (perchè succede anche in senso inverso, donne che perseguitano e uccidono gli uomini per lo stesso motivo, anche se- per motivi culturali- in percentuale minore).

Mi sono venuti in mente a mille interrogativi, come “bastano 20 anni di carcere ad uno che ha distrutto la vita e il volto di una donna con l’acido?”, “basta sapere che è in carcere per ridarti indietro una vita?”, e “quando invece la donna muore, che compensazione può dare la legge?”; o ancora “la scuola non dovrebbe educarci alla parità e al rispetto dovuto all’altro?” non dovrebbe insegnare che No è No, che ognuno ha diritto di dire basta e che la frustrazione del rifiutato non è una giustificazione a fare male?”.

tutte questi interrogativi mi sarebbe piaciuto fossero stati esplicitati in un post-film, magari era tarda notte e non lo avrebbe visto nessuno, ma sarebbe stata tv di stato educativa, e non asservita alla politica. un dibattito meno sul referendum costituzionale non lo avrebbe notato nessuno. Un dibattito in più su temi sociali ed educativi magari si. Se non ne parliamo, se certe cose si raccontano solo nei circoli femministi, nessuno fa nulla per cercare di cambiare le cose.

non una di meno 26 novembre
non una di meno, manifestazione contro la violenza sulle donne a roma 26 novembre

 

Iniziamo intanto con la manifestazione del 26 Novembre 206, a Roma ore 14, piazza della repubblica. “non una di meno”,. molte non ci saranno, perchè non sono più su questa terra. E purtroppo non mi pare che i media stiano aiutando a rendere nota tale manifestazione, così dobbiamo farlo noi, donne e uomini, come al solito. I cambiamenti iniziano dal piccolo gesto. Partecipiamo. E se non possiamo almeno condividiamo l’evento, rendiamolo noto, scriviamo, parliamo, invitiamo. Più siamo, meglio è. Il problema riguarda tutti, uomini e donne. Quella donna uccisa, tormentata, bruciata, potrebbe essere nostra madre, zia, figlia, sorella, amica, o noi stesse. qui invito all’evento e informazioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CAPTCHA Image
Reload Image
INSTAGRAM