A cosa serve l’arte? I contributi allo studio delle lingue e delle scienze secondo i recenti studi
“L’arte è tutta sostanzialmente inutile”, sostiene la prefazione di un romanzo il cui protagonista ha la sua vita trasformata da un ritratto.
Molti concordano con Oscar Wilde, ma altrettanti dissentono fermamente, specialmente, in tempi recenti, nel campo della formazione.
I nuovi metodi di insegnamento, applicati di recente da università inglesi e licei americani, danno ampio spazio all’arte intesa non solo come materia fine a se stessa ma come tool, mezzo per accrescere le capacità cognitive, la creatività e migliorare l’apprendimento.
Le high school americane, ad esempio, in questi anni hanno sempre più studenti internazionali provenienti da tutto il mondo alle prese con le difficoltà di studiare in una lingua straniera, guardano all’arte come una materia utile ad accrescere il coinvolgimento degli studenti ai corsi.
Coinvolgimento non fine a se stesso, altrimenti basterebbe applicare tecniche nuove di insegnamento ad ogni materia per avere studenti più partecipativi. E quindi?
Numerosi studi rafforzano l’idea che l’arte accresca l’abilità di apprendimento in ogni campo, incluso quello scientifico e matematico. Scuole americane confermano che l’attuazione di un programma accademico Integrato di Arte ha triplicato in pochi anni l’alfabetizzazione matematica degli studenti di 3rza elementare.
Riguardo alle lingue straniere, poi, il New York State Department of Education ha pubblicato uno studio chiamato Art as a Tool for Teachers of English Language Learners, che conferma come gli studenti beneficino dell’arte in ambito cognitivo, lessicale e linguistico nello studio della lingua, incoraggiando l’integrazione e lo sviluppo di problem-solving skills e pensiero critico e concettuale.
Allo stesso modo, applicando lo stesso approccio alle scienze, ampliando il concetto interdisciplinare chiamato STEM (science, technology, engineering e maths) aggiungendo Arte. Da qui il programma STEAM, come quello offerto dalla Wayland Academy in Wisconsin, che prepara gli studenti che desiderano proseguire con gli studi universitari in ambiti di studi ad alta tecnologia, come robotica, informatica, ingegneria, matematica applicata e fisica, tecnologie per l’industria e ricerca.
Steam appunto è una preparazione speciale che combina il tradizionale programma di studio scientifico della high school americana con corsi avanzati nel settore e studi di arte applicata, con laboratori di structure & design, Manufacturing, Graphic Design, che incoraggiano un’apprendimento integrato e olistico.
Un esempio? Una caccia al tesoro al museo locale, durante la quale studenti di arte e matematica possono capire come la scala in geometria ha lo stesso ruolo della prospettiva in arte. O ancora, studiare i mosaici messicani insieme alla matematica, non solo ricreandoli con frammenti di carta e altri materiali, ma anche provando, con nozioni di probabilità, a prevedere il numero di tessere da usare in ogni mosaico.
Questo approccio non solo prepara gli studenti in ambito scientifico a pensare in modo più creativo, ma, dicono i docenti, in classe incoraggia anche gli studenti più timidi , minoranze etcniche o studenti internazionali appena inseriti in classe, o le ragazze (spesso più restie e meno incoraggiate da famiglie e docenti a perseguire carriere scientifiche) a partecipare senza timore di sbagliare. Studiare e osservare l’arte,prima e senza pausa di fare qualcosa di errato, contribuisce a rafforzare la fiducia in sè stessi, e la fiducia di prendersi il rischio di partecipare attivamente al lavoro in classe.
Ulteriori studi su stemtosteam.org il sito dedicato alla diffusione di questo approccio di insegnamento e studio nelle scuole, che affianchi quindi al gruppo STEM anche la A di arte, e incoraggi i datori di lavoro a valutare maggiormente,in fase di assunzione, artisti e designer che possono essere portatori di creatività e nuove idee, con una buona base di formazione accademica in ambito scientifico.
Collaborazione, prove e errori, pensieri divergenti da confrontare, abilità di soluzione dei problemi in modo dinamitco e perserveranza sono infatti abilità che vengono incoraggiate e sono proprie dell’arte applicata, e che possono portare benefici in ambito scolastico, universitario e lavorativo, a vari livelli.
In un mondo sempre più tecnologico, in tutti gli ambiti, sembra quindi esserci un nuovo inaspettato ruolo per gli artisti, a vario titolo, e non solo nel tradizionale ambito della comunicazione e pubblicità, ma anche come acceleratore di idee e nuovi business.
Oscar Wilde potrebbe quindi ancora sostenere l’inutilità dell’arte?
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fonti:
“EL Specialist English, January 2016 issue” & Usnews.com